Per digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (PA) s’intende l’adozione di quelle tecnologie digitali volte a migliorare l’efficienza, la trasparenza e l’accessibilità dei servizi pubblici. L’obiettivo è di velocizzare e semplificare le procedure burocratiche, ridurre i tempi di attesa dei cittadini, migliorare la comunicazione e l’interoperatività dei diversi enti pubblici e rendere i servizi offerti più trasparenti, facilmente accessibili e più vicini al cittadino, oltre che a contribuire a una maggiore sostenibilità ambientale. Nel 2017 sono iniziati piccoli, ma importanti cambiamenti, con l’introduzione dell’ANPR (Anagrafe Nazionale della popolazione residente), di SPID e PagoPA.
Dal 2020, attraverso il programma europeo Next generation Eu e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è puntato sempre di più sulla digitalizzazione della PA attraverso ingenti finanziamenti per modernizzare i servizi pubblici digitali: questa è una delle più importanti e urgenti sfide che ci si pone davanti e che potrebbe potenzialmente favorire una gestione più moderna e vicina alle esigenze dei cittadini.
Al centro di questa transizione ci sono diversi obiettivi da dover raggiungere, come ad esempio la creazione di piattaforme digitali che permettano al cittadino di interagire in modo più semplice, rapido e sicuro con la PA. Oppure, la digitalizzazione dei documenti, delle pratiche e delle procedure per ridurre i tempi di attesa e i costi che gravano sui cittadini e sulle amministrazioni stesse, insieme a una gestione più efficiente dei dati pubblici, attraverso l’utilizzo di software avanzati e dell’intelligenza artificiale.
Diversi sono i problemi che, nonostante i vantaggi, rallentano la digitalizzazione della PA; infatti, non tutte le amministrazioni sono pronte ad abbracciare tale cambiamento e inoltre non tutti i cittadini hanno la stessa facilità di accesso alle tecnologie. Questo potrebbe rappresentare un grosso ostacolo per una certa fetta di popolazione. È quindi fondamentale garantire che questa transizione non aumenti un divario tra chi ha maggior accesso a internet e chi non ha questa disponibilità. In alcune aree d’Italia le infrastrutture digitali risultano carenti, limitando l’efficacia della digitalizzazione. Pertanto, è indispensabile investire su una rete internet affidabile e rapida anche nelle aree rurali e più isolate. Servono progetti che si pongano come obiettivo quello di accompagnare la crescita dei piccoli comuni italiani, valorizzando le infrastrutture già esistenti e ponendo particolare attenzione a una maggiore cultura e consapevolezza digitale.
Ovviamente il processo di digitalizzazione è in costante evoluzione, ma bisogna sempre tenere al centro l’inclusività. In un paese come il nostro, dove solo il 46% dei cittadini ha competenze digitali di livello base, la digitalizzazione dovrà coinvolgere tutti, indipendentemente dalle loro competenze digitali; per questo sarà necessario creare processi di formazione che coinvolgano tutti. Infatti, proprio per questo obiettivo d’integrazione e per aumentare la percentuale dei cittadini con almeno competenze di base, sono stati individuati i punti di facilitazione digitale – tra cui quelli della nostra associazione – per permettere ai cittadini che ne hanno bisogno di essere formati. La digitalizzazione è un processo complesso che richiede tempo e ingenti risorse, ma è un passo fondamentale per modernizzare e rendere più efficienti la PA.
Articolo relativo al progetto “Rete inclusiva di facilitazione digitale in Emilia-Romagna”