Crescono anche in Emilia Romagna disagi e difficoltà per utenti e famiglie, causate del forte rincaro delle bollette di energia elettrica e gas metano. In bolletta già si riscontrano gli aumenti del luglio scorso, mentre si attendono a breve i fortissimi incrementi di ottobre. Questa impennata delle tariffe, senza precedenti, colpisce sia gli utenti con contratto a maggiori tutele che quelli nel mercato libero. Anche chi pensava di non essere coinvolto dagli aumenti, avendo siglato nei mesi scorsi un contratto a prezzo bloccato, ora ha la sorpresa di disdette unilaterali da parte dei gestori, con conseguente adeguamento dei prezzi. Anche i costi della mobilità, benzina, gpl, gas metano, stanno mettendo a dura prova tanti bilanci familiari, appesantiti da un livello di inflazione che ha superato il 3%. Le attese, sia per l’inflazione che per il caro energia, non sono rassicuranti. Per il rallentamento dei prezzi bisognerà attendere, per molti osservatori, almeno la metà del 2022. Mentre le prospettive dei redditi, in particolare quelli da lavoro dipendente e pensione, rimangono negative, gli aiuti messi in campo dal governo si stanno dimostrando insufficienti. I 4,2 miliardi stanziati per il periodo giugno-dicembre non hanno impedito rincari del 29,3% del gas metano e del 38,9% dell’energia elettrica. I 3,8 miliardi di aiuti previsti del Governo per tutto il 2022, a fronte di ulteriori incrementi dei prezzi ormai dati dati per certi, appaiono purtroppo del tutto insufficienti. Mentre, bene ha fatto l’esecutivo a prorogare di un altro anno (fino 31-12-2023) il passaggio obbligato anche per le famiglie a contratti a “mercato libero”.
Per queste ragioni le Associazioni di Consumatori dell’Emilia Romagna si sono rivolte nelle scorse settimane alla Regione Emilia Romagna per richiedere interventi anche a livello locale.
Due sono le proposte avanzate: la prima è quella di intervenire con un contributo per le fasce di utenti a maggior disagio economico, innalzando la soglia del reddito ISEE (8.265 euro) che permette di sterilizzare gli aumenti; la seconda è quella di intervenire con aiuti mirati per le famiglie che rischiano il distacco delle utenze per morosità incolpevole, in quanto è prevedibile un aumento delle sofferenze di pagamento. La Regione si è riservata una valutazione in merito, tenuto conto del bilancio dell’Ente, pesantemente influenzato dalla lotta alla pandemia.
Stante una situazione così straordinaria le Associazioni dei Consumatori dell’Emilia Romagna rivolgono anche ai Comuni, in sede di predisposizione dei bilanci preventivi, la richiesta di stanziamento di somme adeguate al fine di rispondere alle situazioni di povertà energetica.
Quello che le nostre Associazioni rivolgono alle Istituzioni della nostra Regione è un appello accorato: mai negli ultimi 50 anni si era determinata una situazione così critica per le famiglie. Non è possibile rispondere alle difficoltà economiche e sociali portate dagli effetti della pandemia con strumenti ordinari. E’ necessario un grande sforzo di tutti per aiutare i cittadini e le cittadine della nostra Regione già in difficoltà; ma anche per impedire lo slittamento nell’area della povertà di altre migliaia di famiglie.
Federconsumatori Adoc Cittadinanzattiva Lega Consumatori Assoconsum Confconsumatori Udicon EMILIA-ROMAGNA